La mozione Pallaoro

L'origine della "delocalizzazione": la mozione Pallaoro


Delocalizzaione: "Trasferimento del processo produttivo, o di alcune fasi di esso, in aree geografiche o Paesi in cui esistono vantaggi competitivi. Questi consistono generalmente nel minore costo dei fattori produttivi e in particolare della manodopera."

Dizionario Treccani


La chiamano "delocalizzazione", che nel nostro immaginario significa "rimozione", "perdita". Invece si tratta di uno spostamento, da un luogo ad un altro, nella stessa area geografica, nello stesso territorio, nello stesso comune.

Come nasce l'idea di spostare l'elettrodotto a T.22.290, che passa per Pergine e Civezzano per portarlo dal fondo valle alle frazioni montane o pedemontane?

Ciò che da il via al processo che giunge ai nostri giorni è una mozione approvata dal Coniglio della Provincia Autonoma di Trento il 23 aprile 2008, a prima firma di Dario Pallaoro, già sindaco di Sant'Orsola ed in seguito presidente dello stesso Consiglio.


delibera_pallaoro_2008_IDAP_53376.pdf

Si tratta di un documento estremamente rilevante perché affronta il tema della diritto alla salute che, come abbiamo visto nell'analisi delle ragioni dell'opera mai viene menzionata nel corsodel procedimento di realizzazione del nuovo elettrodotto. Vale quindi la pena analizzarlo.

In essa vi sono alcune affermazioni molto rilevanti:

  • la normativa in tema di protezione dal cosiddetto elettrosmog è fatta per salvare la situazione esistente:

"la normativa vigente in tema di protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici [...] non aiuta i cittadini che sono sottoposti a situazioni di questo genere, poiché prevede dei limiti di tutela molto alti, stabiliti soprattutto per preservare la situazione esistente e non obbligare lo Stato o l'ente gestore degli impianti ad intervenire in molteplici attività di risanamento." (p. 1-2)

  • "In attesa di ristabilire in materia una normativa provinciale, si crede che sia compito dell'amministrazione provinciale intervenire gradualmente nel risanamento delle situazioni problematiche, cominciando da quelle più gravi, anche se non esiste uno specifico obbligo di legge che lo imponga" (p. 2)